Alimentazione delle tartarughe acquatiche

Alimentazione delle tartarughe acquatiche

La dieta è un fattore fondamentale per tutte le tartarughe e determina la loro crescita ottimale senza nessun problema di salute. Le tartarughe acquatiche possono dividersi essenzialmente in tre categorie: carnivore, onnivore ed erbivore.
Ognuna ha bisogno di sorgenti energetiche in proporzione differente. Questa descrizione tratta l’alimentazione delle tartarughe acquatiche onnivore più diffuse tra cui Trachemys spp., Graptemys spp., Sternotherus spp., Pseudemys spp., Crysemys spp., Emys spp., Chinemys spp. e molte altre ancora, quindi vi rimando alla sezione schede per valutare le abitudini alimentari delle diverse specie poiché ognuna richiede percentuali di vegetali e di cibi proteici differenti.

Le tartarughe onnivore traggono il proprio sostentamento da proteine, grassi e carboidrati in percentuali variabili non ancora stabilite con esattezza: durante la fase di crescita è fondamentale l’apporto di proteine e grassi, mentre in fase adulta le tartarughe onnivore solitamente si adattano ad un’alimentazione molto più vegetariana rispetto al periodo della crescita, in percentuale differente a seconda della specie. Come tutti i rettili, la temperatura corporea

Delle tartarughe è strettamente dipendente da quella dell’ambiente esterno (animali ectotermici) e determina il fabbisogno energetico oltre che regolamentare la loro attività: in inverno a basse temperature hanno un metabolismo molto lento e sono molto apatiche, con le alte temperature necessitano di maggiore alimentazione poiché il loro sistema metabolico aumenta notevolmente.

Nel decidere una dieta adeguata per una tartaruga è fondamentale tenere in considerazioni alcuni requisiti:

il calcio assieme alla vitamina D3 e all’esposizione solare è fondamentale per il
corretto sviluppo di ossa e carapace
.
carenze di calcio portano a rachitismo, malformazioni del carapace.
carenza di calcio, vitamina D3 e luce solare portano all’insorgere della MOM
(malattia ossea metabolica)
.
carenze vitaminiche somministrabili soprattutto con cibi vegetali porta a
ipovitaminosi
.
eccesso di proteine porta a gotta, MOM e insufficienza renale.
eccessi di vitamina derivato da un uso sconsiderato di integratori portano a
ipervitaminosi (soprattutto vitamina A)
.
eccesso di fosforo riduce l’assorbimento del calcio.
eccesso di frutta può portare a dissenteria, problemi di fermentazione intestinali, e
carenze di calcio e altri problemi
.

Tutti questi fattori fanno capire l’importanza di una dieta varia e completa per evitare l’insorgere di tanti problemi dovuti a un’alimentazione monoalimentare o con scarsi elementi nutritivi (carenza di calcio, di vitamine, di fibre o eccesso di fosforo, ecc…). Inoltre è a volte necessario integrare la dieta con degli integratori vitaminici somministrabili settimanalmente (sotto controllo veterinario) e con del calcio. Il rapporto Ca/P (calcio/fosforo) deve essere superiore a 3:1 dato che il fosforo in una minima quantità aiuta nel derivare energia dai carboidrati e dai grassi, ma in grandi quantità rispetto al calcio impedisce la fissazione di quest’ultimo.

Inoltre è bene ricordare due fattori fondamentali:

1) E’ necessario che le tartarughe possano esporsi a fonti di calore per regolare la loro attività metabolica e facilitare la digestione.
2) E’ necessario che le tartarughe abbiano la possibilità di esporsi quotidianamente direttamente ai raggi solari oppure alle lampade UV-B in modo da garantire la sintesi della vitamina D3 e permettere una corretta fissazione del calcio nelle ossa e carapace.

Dato che le tartarughe hanno un tempo digestivo completo molto lungo (quasi tre giorni negli adulti di alcune specie), che comunque varia in relazione alla specie, età e condizioni di vita, è consigliato alimentare gli esemplari una volta al giorno lasciando un giorno di digiuno, mentre gli adulti possono essere alimentati ogni due o tre giorni, con maggiore frequenza in estate (o a temperature alte), diminuendola con l’abbassarsi della temperatura (soprattutto in inverno). Visto che le tartarughe sono estremamente voraci e mangerebbero in continuazione si può somministrare una quantità di cibo pari alla grandezza della loro testa.

La regola base per gli animali è che, per essere equilibrati come alimento, devono essere interi, ovviamente una mucca, ma anche una trota o un coniglio sono eqquilibrati cone alimento ma non potranno mai essere mangiati interi. Ricordiamoci che la Vitamina d3 attiva è immagazzinata nella pelle e nel fegato e che è il caso di variare spesso gli alimenti

La tabella che vedete qui di seguito è una dieta organizzata quindicinalmente: la tabella di alimentazione che seguo per le Trachemys scripta scripta adulte è simile a questa, con alcune variazioni a seconda della disponibilità del cibo o dei giorni in modo da garantire una alimentazione fino al 50% di tipo vegetale e il restante animale.

1- Pesce
2- Vegetali
3- Pesce/Insetti
4- Vegetali/Frutta
5- Pesce
6- Carne/Vegetali
7- Vegetali/Insetti

Mentre per una baby è possibile seguire questa scaletta settimanale

1- Pesce
2- Verdura\Frutta
3- Pesce
4- Verdura
5- Pesce o Insetti
6- Pellet
7- Dieta

Di seguito sono riportati tutti gli alimenti con cui è bene nutrire la propria tartaruga alternandoli frequentemente secondo le esigenze alimentari di ogni specie indicate nelle schede di allevamento: infatti, i tipi e le proporzioni dei cibi possono variare a seconda della specie che si alleva (ad esempio Trachemys scripta scripta adulte necessitano di una alimentazione fino al 50% composta da vegetali, mentre Graptemys spp. di percentuali minori ecc…), per cui è bene informarsi sulle abitudini specifiche delle vostre tartarughe. E’ comunque importante che la dieta sia estremamente varia e bilanciata.

Ricordando che ci sono alcuni cibi che è bene evitare: insetti velenosi, piante velenose (tra cui l’edera), latticini e tutti i derivati del latte, farinacei (pane, pasta…), biscotti,pizza, salumi, insaccati e tutti quei cibi che pensandoci un attimo le vostre tartarughe faticherebbero a trovare in natura.

Alimentazione in natura

Le Trachemys scripta scripta (per esempio) sono onnivore e in natura si cibano di piccoli anfibi, pesci,grilli, lumache, vermi, animali morti, piante acquatiche ecc. Da piccole sono prevalentemente carnivore, infatti restano nelle acque meno profonde
dove gli insetti abbondano. Da adulte prediligono una dieta più ricca di vegetali e tendono ad occupare acque più profonde. Si alimentano in acque profonde fino a 3 metri e restano in apnea tranquillamente anche per 5 minuti.

Frequenza dei pasti

Le tartarughe, vorrebbero sempre mangiare: sono voracissime. La maggior parte degli allevatori forniscono alle loro tartarughe un buon pasto ogni due giorni. Altri allevatori preferiscono alimentarle due volte la settimana. Se la vostra tartaruga è grassa (strati di pelle ricadono sulle sue zampe quando rientra nel guscio), significa che la alimentate troppo (dieta ricca di grassi) o che lo fate troppo frequentemente.

Le tartarughe piccole devono essere alimentate tutti i giorni; man mano che crescono la frequenza dei pasti va diminuita, fino ad arrivare al ritmo delle adulte. Si può alimentare le tartarughe in una vasca separata per mantenere pulita l’acquario principale, evitando di mettere il cibo in una zona asciutta dato che le tartarughe preferiscono alimentarsi in acqua, tenendo presento che lo spostamento in una vsca secondaria per il cibo è una potenziale fonte di stress per le nostre tartarughe. La vasca usata per l’alimentazione va lavata e disinfettata e risciacquata molto bene dopo l’uso. Se non si ha la possibilità di alimentarle in una seconda vasca non inserire molto cibo alla volta per non creare avanzi che decomponendosi inquinerebbero l’acqua (comunque basta una bacinella di plastica che potete comprare in qualsiasi negozio di casalinghi o ferramenta).

Variare la dieta

E’ molto importante variare la dieta della tartaruga per garantirne la salute generale. Non datele un solo tipo di cibo! Potete nutrirla con una grande varietà di cibi vivi (grilli, lombrichi, lumachine, pesciolini), frutta e verdura, mangimi e integratori vitaminici.

I mangimi commerciali

Esiste una grande varietà di mangimi per tartarughe. Si può benissimo utilizzare questo cibo a condizione che si vari la dieta: non datele SOLO mangime commerciale. I magimi già confezionati, devono costituire al massimo il 25% della dieta mentre sono fortemente sconsigliati come alimento i semplici gamberetti essiccati, in quanto sono completamente sbilanciati e privi di vitamine indispensabili. Tartarughe alimentate per lungo tempo solo con gamberetti, finiscono inevitabilmente per sviluppare gravi carenze vitaminiche che possono portare anche alla morte. Questi devono essere somministrati saltuariamente essendo solo ed esclusivamente leccornia. Molte persone che hanno tartarughe, li alimenta solamente in questa maniera, facendo un danno gravissimo alla salute di questi animali senza saperlo.

Verificate sempre il contenuto nutrizionale della confezione: non deve contenere più del 35% di proteine e ricordate che il miglior mangime per tartarughe deve avere sia calcio che vitamina A. Il Tropical Magic della L&M Farms ne è un esempio, ma ce ne sono altri buoni, come il Reptomin della Tetra (disponibile in Italia anche nel formato “Baby” ideale per le più piccole). In ogni caso, questo tipo di cibo deve essere utilizzato solo per integrare la dieta non come alimento principale di essa. Se non li trovate nei negozi della vostra città, potete ordinarli facilmente tramite internet.

Supplemento di vitamine

Una dieta ben equilibrata necessita raramente di ulteriori integratori che comunque possono essere somministrati settimanalmente con parere veterinario esperto in rettili che, dopo averlo messo a conoscenza della dieta della tartaruga e dopo accurati esami all’ animale, valuterà se intervenire ulteriormente per non creare un eccesso di minerali, fibre e vitamine (ipervitaminosi) che può risultare altrettanto letale quanto una loro carenza. E’ invece consigliato in ogni caso un integratore di calcio che per le tartarughe acquatiche può essere dato utilizzando un osso di seppia, opportunamente lavato o bollito, lasciato galleggiare che verrà morso occasionalmente oppure spolverando il cibo con del carbonato di calcio saltuariamente. E’ fondamentale ricordarsi che l’ apporto della luce solare (o in alternativa di neon UVB) diretta e non filtrata da vetri o plexigas e’ assolutamente FONDAMENTALE quanto una dieta varia e bilanciata.

Pesce

In natura quasi tutte le tartarughe onnivore si nutrono di pesci di ogni dimensione (sempre nei limiti della loro taglia), vivi o morti e mangiando ogni parte di essi. Per questo e’ possibile somministrarli morti interi o a pezzettini oppure vivi (consigliato soprattutto alle tartarughe predatrici) per rispettare i loro comportamenti in natura e stimolare anche la predazione. Se si tratta di tartarughe di piccole dimensioni sono consigliati pesci di piccola taglia oppure morti e sfilettati senza che le lische possano ferire le tartarughe.

Il pesce deve essere sano e non presentare ascessi, ferite o segni che possano far presagire ad una malattia o infezioni che potrebbero essere trasmesse alla tartaruga. Per facilitare le cose e’ possibile congelare (per periodi limitati) i piccoli pesciolini interi oppure i pezzettini sfilettati e scongelare qualche ora prima dell’ utilizzo la quantita’necessaria (senza poi ricongelarla). Se si utilizza pesce congelato e’ bene ricordarsi che con il tempo la tiaminasi, un enzima presente nel pesce (in grandi quantita’ nel pesce di mare), neutralizza la vitamina B1 (Tiamina) presente nel pesce e tende ad accumularsi nell’ organismo della tartaruga provocando alla lunga danni al sistema neurologico
dovuti a carenze di vitamina B1. E’ quindi opportuno integrare la dieta con cibi vegetali ad alto contenuto di vitamina B o con integratori vitaminici con opportuno dosaggio prescritto dal veterinario, oppure limitarsi saltuariamente ad utilizzare pesce congelato o che comunque lo sia da poco tempo, preferendo pesce fresco. E’ buona norma utilizzare pesce di acqua dolce, saltuariamente può essere somministrato anche pesce di mare.

Se non è possibile dare pesci freschi si dovrebbe fare un piccolo allevamento di pesci e darli come cibo vivo, di cui però, sopratutto non è facile negli ultimi anni, non è facile trovare esemplari in buona salute per iniziare un piccolo allevamento.

I pesci più facilmente reperibili sono i latterini che si trovano nel reparto surgelati dei supermercati, e nelle pescherie freschi!! Sono da evitare tutti i prodotti inscatolati, sia sott olio che al naturale.

Elenco dei pesci

Spesso:
○ Alborelle
○ Cefaletti
○ Tinca
○ Latterino

Da dare con parsimonia:
○ Trota
○ Salmone (perchè grasso)
○ Nasello (chiamato anche merluzo)
○ Pesce persico
○ Platessa
○ Alici
○ Pesce ghiaccio
○ Sardine
○ Pangasio

Come pesce vivo:
○ Gambusie
○ Guppy
○ Pesci rossi [Carassius auratus] in diverse varietà
○ Cavedani
○ Triotti
○ Sanguinerole
○ Neon
○ Cardinali
○ Iariaterina
○ Platy

Carne

Non è un alimento bilanciato, fegato e fegatini (di pollo, coniglio, o altro, si dà 1-2 volte al mese).

Le carni hanno un alto contenuto proteico e soprattutto di grassi. In natura capita chealcune specie di tartarughe si cibino occasionalmente di piccoli roditori, rane (anche i loro girini) e carcasse di piccoli mammiferi. In cattività si può somministrare carne bianca ma raramente (una volta ogni 10 giorni e’ una buona razione) data la predisposizione di questi cibi a portare all’ insorgere di malattie quali gotta e MOM.

La carne contiene soprattutto vitamina B ma ha contenuti proteici e grassi troppo elevati. Sarebbe invece preferibile fornire, durante la razione di carne, del fegato ricco di vitamina A e altri elementi fondamentali.

E’ possibile congelarlo in pezzettini e scongelare la razione che serve qualche ora prima. Ricordando che processi come il congelamento e la cottura portano alla dentaturazione di parte delle vitamine, e che quindi sopratutto la cottura per questo motivo sarebbe da evitare, mentre la % di vitamine in forma attiva denaturate con il congelamento è significativamente bassa. Come alimento molto gradito occasionalmente si possono somministrare i pinkie: i topini senza pelo appena nati. Sono molto sconsigliate le carni rosse difficilmente digeribili e troppo ricche di grassi e proteine, cibi in scatola per gatti e cani, tutti i salumi e gli insaccati poiche’ hanno al loro interno molti conservanti e sono molto grassi.

Verdura e frutta

In molti negozi vi diranno che le tartarughe dalle orecchie gialle sono animali carnivori. E’ vero che preferiscono gli insetti alle piante ma ciò non significa che esse non abbiano bisogno di mangiare verdura! Infatti, non riescono a ricavare sufficiente vitamina A dagli insetti o dai mangimi. Dovete dare loro verdure con un alto tasso di vitamina A (come le carote). Alcune tartarughe accettano anche lattuga, papaya, melone o banane. Si sconsigliano spinaci e piselli poiché possono causare complicazioni digestive. Se la vostra tartaruga si rifiuta di toccare frutta e verdura avete un’unica alternativa: o darle assolutamente un integratore di vitamine oppure forzare la vostra tartaruga a mangiare verdura!
Verdura
Sempre:
○ Tarassaco (detta anche dente di leone,soffione o cicoria selvatica)
○ Radicchio
○ Fiori di hibiscus
○ Petali di rosa
○ Malva
○ Ortica
○ Cicoria
○ Crescione

Oltre queste, si possono dare erbe di campo in genere e tutte i fiori delle piante selvatiche buone per alimentarsi si usano dare.

Con parsimonia:
○ Carota
○ Lattuga romana
○ Erba medica
○ Trifoglio
○ Zucchine
○ Rucola
○ Sedano
○ Soia
○ Fiori di zucca

Da evitare: (in quanto gran parte delle seguenti piante sono Tossiche per le tarte!)
○ Aconito (Aconitum napellus)
○ Alchechengi (Physalis alkekengi)
○ Amarillide (Amaryllis belladonna)
○ Aquilegia (Aquilegia vulgaris)
○ Bella di notte (Mirabilis jalapa)
○ Belladonna (Atropa belladonna)
○ Canapa (Cannabis sativa)
○ Celidonia (Chelidonium majus)
○ Cicuta (Conium maculatum – Aethusa cynapium – Cicuta virosa)
○ Cocomero asinino (Ecballium elaterium)
○ Colchico autunnale (Colchicum autumnalis)
○ Dafne (Daphne mezereum)
○ Datura (Datura arborea – Datura stramonium – Datura suaveolens)
○ Dieffenbachia (Dieffenbachia spp.)
○ Digitale (Digitalis purpurea)
○ Dulcamara (Solanum dulcamara)
○ Elleboro (Helleborus niger)
○ Fusaggine (Euonymus europaeus)
○ Gigaro (Arum italicum)
○ Ginestra (Spartium junceum)
○ Giusquiamo (Hyoscyamus niger)
○ Glicine (Wistaria sinensis)
○ Lauroceraso (Prunus laurocerasus)
○ Maggiociondolo (Laburnum anagyroides)
○ Mandorlo (Prunus amygdalus)
○ Mughetto (Convallaria majalis)
○ Nicotiana (Nicotiana tabacum)
○ Oleandro (Nerium oleander)
○ Papavero (Papaver somniferum)
○ Peonia (Paeonia officinalis)
○ Pervinca (Vinca minor)
○ Ricino (Ricinus communis)
○ Ruta (Ruta graveolens)
○ Sambuco (Sambucus nigra – Sambucus ebulus)
○ Veratro (Veratrum album)
○ Vischio (Viscum album)

Frutta:
Possibilmente di stagione (molto importanti per alcuni bataguridi asiatici)

É possibile somministrarla raramente e in piccole quantita’ e non troppo spesso visto che fermenta causando problemi intestinali
○ Mele
○ Pere
○ Albicocche
○ Ciliege
○ Fragole
○ Fichi
○ Fichi d’india
○ Mirtilli
○ Papaia
○ Mango
○ Meloni
○ Cocomeri

Le piante d’acqua

Alcune tartarughe mangiano piante acquatiche. Così, se volete decorare il vostro acquario con delle piante, assicuratevi che queste non siano velenose! Le piante acquatiche sono una buona idea perché sono ricche di vitamina A e perchécostituiscono un riparo naturale per le tartarughe. Elodea Canadensis è tra le più comuni e facilmente reperibile e coltivare [è denominata peste d’acqua], anche il crescione dei prati [cardamine pratensis] può essere utilizzato nella dieta.
○ Elodee
○ Giaginto d’acqua [Eichhornia crassipes]
○ Riccia fuitans
○ Lattuga d’acqua [Pistia stratoites]
○ Castagna d’acqua [trapa natans]
○ Lenticchie d’acqua [da non somministrare troppo in gran quantità perchè ricche di ossolati]
○ Crescione comune o d’acqua [nasturtium officinale]

Osso di Seppia

Da lasciare nella vasca sempre a disposizione anche se quando lo mangiano sporcano molto il fondo (l’osso di seppia è importante per l’apporto di calcio) sia fresco, sia quello per gli uccelli, di seppia fresca (chiedere se ti conservano l’osso di seppia perchè la maggior parte delle pescherie lo buttano) o dare i gusci di lumaca.

Pellet

Mangime per pesci da laghetto o usare pellets di ottima marca (2-3 volte a settimana le baby, 1 volta le adulte).

Insetti

In natura o nel laghetto e da fornire nell’acquario è possibile che si nutrino anche di insetti e le loro larve.

Ne esistono una grande varietà alcuni altamente velenosi come le lucciole (i cui enzimiche provocano la bioluminescenza sono nocivi), altri da evitare come cimici, api, vespe e formiche che in grande quantità possono risultare irritanti o tossici. In generale tutti gli insetti colorati soprattutto rossi sono sconsigliati. Anche i bigattini (Sarcophaga canaria) sono da evitare in quanto ricchi di sostanze di rifiuto. E’ bene ricordare che gran parte degli insetti sono ricchi di fosforo, poveri di calcio e sono spesso rivestiti di chitina che li rende abbastanza indigeribili quindi meglio non abbondare.

E’ importante che questi animali se catturati provengano da zone controllate che non siano state trattate con pesticidi e simili. E’ consigliato “caricare” i grilli e gli altri insetti almeno 24 ore prima (operazione di gut-loading) alimentandoli con cibi spolverati con carbonato di calcio in modo da aumentare la loro quantita’ di calcio e renderli più bilanciati nutrizionalmente. Per gli individui appena nati sono un ottimo alimento chironomus, larve di zanzare e grilli appena schiusi (pinheads).

In generale, i grilli sono un eccellente alimento per le tartarughe. Costituiscono un pasto completo e la loro caccia da parte della vostra tartaruga è uno spettacolo unico! Come gia detto, La maggior parte di negozi specializzati in rettili (o anche di pesca) vendono grilli di tutte le taglie a prezzi modici. Altrimenti potete allevare i grilli voi stessi!

In generale ricordiamoci sempre, in caso di dubbio, di non dare insetti sconosciuti perchè potrebbero essere velenosi.
○ Grilli [sia marroni e neri]
○ Larve di zanzara
○ Lombrichi
○ Kaimani
○ Camole della farina
○ Camole del miele
○ Camole della cera
○ Tebu
○ Locuste
○ Bachi da seta
○ Insetti stecco
○ Moscerini della frutta
○ Moscerini dell’aceto
○ Blatte africane e sudamericane

Gli altri invertrebati:

Ci sono i vermi anellidi come i lombrichi facilmente reperibile sul terreno dopo una pioggia o acquistabili in negozi di articoli per la pesca, piccoli vermi anellidi enchitreidi graditi dalle piccole tarte d’acqua e utili per la crescita di kinosternidi [tartarughe del fango e del muschio, ma anche degli emidi e trionichidi che nascono a fine estate].

Esistono due varietà di enchitreidi: quelli lunghi poco più di 1cm (Enchytraeus bucholtzi, conosciuti come verme grindal perchè classificato da madame Grindal in svezia nel 1947) al massino di 2,5 cm (Enchytraus albidus), si possono trovare presso molte associazioni acquariofile ed erpetologiche [sopratutto quelle interessate a piccoli

Da evitare:
Le larve delle mosche solitamente usate nella pesca comunemente chiamate bigattini, cagnotti, gianin, bachi,, botticelli, ecc…appartengono a specie di ditteri calliforidi (sacophaga carnaria e Lucilia caesar) con abbitudini carnivore. Sono pertanto ricche di cataboliti (sostanze di rifiuto) derivate dall’azoto come le putrescine e le cadaverine. Per questa ragione si consiglia di non somministrare bigattini alle tartarughe acquatiche.

Saltuariamente si possono utilizzare mosche adulte, anche appartenenti alla famiglia dei calliforidi, alimentate per qualche ora con zucchero, miele e gelatina di frutta: bisogna avere però la certezza che non siano inquinate da sostanze tossiche o insetticidi o pesticidi.

Inoltre, è meglio non somministrare mai insetti come lucciole: alcune specie nordamericane del genere Photinus sono infatti mortali, per alcuni rettili, anche dopo l’ingestione di un solo esemplare.

Altri insetti contenenti sostanze tossiche o irritanti:
○ Cimici delle piante
○ Dorifore delle patate
○ Formiche
○ Vespe
○ Api
○ Bombi